venerdì 27 marzo 2015

Dall'inferno si ritorna, il libro che racconta una strage moderna caduta nel dimenticatoio.



“Acqua fredda dal cuore, ecco cosa sentivo quando mi parlavano della mamma e io non me l’aspettavo”.
 

L’11 marzo, quasi un mese prima dall’anniversario del genocidio in Ruanda, è uscito il libro di Christiana Ruggeri Dall’Inferno si ritorna: la storia vera di Bibi, a 5 anni in fuga dal Ruanda.
Uno scritto toccante che racconta in modo crudo e reale uno dei massacri più atroci dei nostri tempi. 


Nonostante sia stata una strage di grandi proporzioni, oggi sono poche le persone che conoscono – anche minimamente – questo terribile avvenimento. E Christiana Ruggeri, appassionata giornalista del Tg2, ha deciso di riportarlo alla luce, mettendo per iscritto una storia tragica ma emozionante che sconvolgerà completamente l’animo dei lettori; una storia che vale la pena di leggere, perché dà voce ad un'esperienza reale. La vera Bibi non si chiama così, al momento preferisce rimanere nell'ombra e continuare a studiare Medicina a Roma.. ma ha un desiderio: far conoscere a tutti la sua storia, il suo vissuto. 

Una campagna di sensibilizzazione - la si potrebbe chiamare - fatta per insegnare che non bisogna andare molto indietro negli anni per vedere la cattiveria umana, ma che di atti bestiali ce ne sono tutt’oggi. Per ricordare, sempre e comunque, sperando in un futuro migliore.



"Dall’inferno si ritorna. Eccome. Ma a farlo sono in pochi e se ne stanno

zitti. Non lo raccontano, hanno quasi paura a essere felici. A gridare al

mondo e a se stessi “ce l ’ho fatta!”, “sono tornato”. Trovano conforto nel

silenzio.

Li chiamano sopravvissuti, miracolati, fortunati. Ma sbagliano in tutti

e tre i casi.

Chi ritorna è un vincitore, perché ci ha creduto, perché quando tutto

intorno era nero, ha saputo trovare la luce. Ha scommesso sulla vita, quando

la davano per spacciata. Ha barato con la morte e ha vinto.

Chi è tornato dall’inferno è nato un’altra volta e non lo ferma più

nessuno. È come se l’anima avesse portato con sé un’armatura invisibile.

Chi è tornato è bianco, nero, giallo, adulto e bambino, maschio e femmina,

non conosce frontiere e non ha nazionalità. I vincitori hanno in comune

il significato della vittoria: la sopravvivenza.

Chi è tornato dall’inferno ha il dovere di raccontarlo, per gratitudine

e perché la sua esperienza può aiutare chiunque: in ogni luogo, spazio e

tempo. Il premio di vincere la morte non cade mai in prescrizione e contagia

in energia vitale chi sta per essere inghiottito dal buio. Per questo

ricordare è tutto.

Io sono una di loro. E questa è la mia storia."




Dall’inferno si ritorna - Christiana Ruggeri
pp. 240 - euro 14,90

Trama:
Il 7 aprile del 1994 in Ruanda ha inizio uno dei massacri più atroci della storia: il genocidio perpetrato dagli hutu contro i tutsi e gli hutu moderati. L'ultimo genocidio del XX secolo. In 101 giorni vengono assassinate un milione di persone, c'è un omicidio ogni dieci secondi, le violenze sono inenarrabili. A raccontarlo attraverso gli occhi di una bambina di cinque anni è Christiana Ruggeri, giornalista degli esteri del Tg2.
Il 13 aprile 1994 un gruppo armato hutu entra in casa di Bibi, a Kigali. Quando, molte ore dopo, Bibi si sveglia, non ricorda cosa è successo: ha solo il desiderio di bere succo d'ananas e avverte un odore pungente nella stanza. Ha il braccio destro dilaniato, l'addome perforato dai proiettili, lesioni alla nuca e a un orecchio causate dai calci. Nella stanza i cadaveri della mamma, del fratellino, della zia e dei cuginetti. Bibi è sopravvissuta. Oggi vive a Roma ed è una giovane studentessa di medicina. Questa è la storia del suo viaggio infernale fino allo Zaire, insieme a un milione e duecentomila profughi in fuga da morte e desolazione. E del ritorno al suo paese, tra inaspettati gesti di coraggio e sorprendenti atti di solidarietà, con l'inatteso lieto fine di un sogno realizzato in Italia.



La metà del ricavato ottenuto dalla vendita del libro verrà devoluto dall’autrice a Progetto Rwanda Onlus per la costruzione di una mensa nella scuola materna, all’interno della Casa della Pace e della Riconciliazione di Kigali.