sabato 6 dicembre 2014

Ciò che inferno non è - Recensione.

Parlando di Don Pino Puglisi si poteva cadere nella banalità e nella scontatezza, ma in 'Ciò che inferno non è' c'è tutto tranne che banalità. La figura di questo padre bonaccione dalle orecchie grandi e la testa pelata e le scarpe gigantesche è stata finalmente mostrata in tutta la sua realisticità: a differenza di molti altri libri su 3P, in questo romanzo l'umano che è in lui finalmente viene fuori; egli viene infatti descritto come una persona che ha gioie e dolori, che sorride ma spesso si incupisce anche, perché è normale, è la vita, anche i più forti a volte cadono.
E lui forte cerca di esserlo anche se non è: si rimbocca le maniche e cerca di fronteggiare, prima da solo, poi accompagnato da qualcun altro, la mafia intera. Cosa non semplice, qualcuno direbbe impossibile e tutti affermeremmo pericolosa. Perché combattere contro la mafia è andare incontro a morte certa, una morte di cui Padre Puglisi ha paura ma che aspetta fiducioso, consolato dalla certezza che la sua vita è servita a qualcosa.
Accanto a lui ci vengono presentate tante storie diverse l'una dall'altra, tutte approfondite e caratterizzate nei dettagli: storie reali, vite distrutte dall'inferno, da quella muffa che si infiltra dappertutto e cancella vita e amore.
Ma anche vite ignare di tutta la spazzatura che c'è a Palermo, come quella di Federico, diciassettenne sognatore con la testa sempre un po' tra le nuvole e alla ricerca di un amore con la A maiuscola, come quello di Petrarca. Federico vive tra gli agi, in una famiglia normale, sta per partire per l'Inghilterra e mai sospetterebbe che a pochi chilometri dalla sua sicura e tiepida casa c'è l'inferno. L'ingiustizia. La distruzione. Ma quando ne viene a conoscenza non riesce più a ignorarlo. Deve combatterlo, deve cambiarlo. Non può continuare a vivere nell'illusione di un mondo perfetto dove tutto va bene, ma deve imparare a conoscere la sua città non soltanto per le bellissime opere d'arte all'aria aperta che conserva, ma anche per quella piovra che soffoca tutto con i suoi bracci: la mafia.
Un romanzo intriso di emozioni, capace di commuovere e di infondere in tutti noi una sorta di richiamo all'ordine, alla giustizia. Un romanzo che altro non è se non un grido: 'aprite gli occhi alla realtà e non ignoratela, anzi, combattetela e togliete tutto ciò che non va, per lasciare, finalmente allo scoperto, ciò che inferno non è'.


Voto: 8/10 ( vi chiedete perché non il massimo? Leggete 'Cose che nessuno sa' e paragonate lo stile di quel romanzo con quello di questo. Capirete il perché non ho dato il massimo.)