lunedì 29 settembre 2014

Il linguaggio segreto dei fiori - recensione.

 La storia dell'amore spinoso e graffiante di una bambina e di una madre.


Il linguaggio segreto dei fiori è un romanzo, se non sbaglio il romanzo d'esordio, di Vanessa Diffenbaugh. 
Racconta di Victoria, una ragazza che ha passato la sua infanzia di casa in casa perchè era stata abbandonata nella culla. Victoria però non è un personaggio comune, non è come ci si aspetta che sia un'orfana. Victoria è l'incarnazione della misantropia, un cane che invece di essere stato addomesticato è stato abbandonato ed ora è in balia del mondo. Victoria è come un cane randagio e odia tutto ciò che noi ameremmo. Rifiuta il contatto fisico, rifiuta la compagnia, rifiuta l'amore. Vive nascosta in un giardino come una barbona. Però ha una passione, una passione che la tocca nel profondo perché inculcata dall'unica donna che l'ha amata davvero: quella dei fiori. Ne ha studiato le caratteristiche, il significato, ha imparato a curarli come se fossero suoi figli. Ed ha iniziato a lavorare come fioraia. E' proprio grazie a questo mestiere che tornerà all'origine, alla donna che l'amava, e scoprirà che non sempre lo scudo che ci si è costruiti per difendersi serve. Scoprirà il valore di un amore nuovo che è capace di fare breccia anche nei cuori più duri. 
'Il linguaggio segreto dei fiori' è una grande storia d'amore. Ma non fra un uomo e una donna, anche se in parte (una parte marginale) c'è anche questo. E' la storia dell'amore spinoso e graffiante di una bambina e di una madre. E' la storia di chi non sa amare. 
E' uno dei miei libri preferiti. Non amavo i fiori così tanto, ma dopo aver letto questo libro consulto il dizionario praticamente sempre. Ho imparato ad amare Victoria, ad amarla nonostante i rovi che si è intrecciata per paura, per difesa. Ho imparato a capire che c'è sempre qualcosa di tenero, anche se è in profondo. 
Questa storia è un capolavoro. 
Merita di essere letta.



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